" Può forse una distanza materiale separarci davvero dagli amici?

se desideri essere accanto a qualcuno che ami, non ci sei forse già?"



da Nessun luogo è lontano di Richard Bach



mercoledì 30 giugno 2010

Mondiali...per fortuna che torniamo a casa

ciao,
mi permetto di scrivere poche righe sull'argomento che solitamente mi attre ben poco e che ultimamente mi crea addirittura un certo fastidio.
Premetto che non amo molto il calcio e che le uniche partite che guardo sono appunto quelle della nazionale, un pò perchè le guardano tutti e un pò perchè è bello tifare per la tua nazione.
Questo quando non ti fa pensare che quegli undici scemi in mutande strapagati siano meno bravi della squadra amatori ultrasettantenni del tuo paese.
Ora, diciamo la verita, come campioni in carica potevamo almeno provare a fare un pò più bella figura.
Ma cerchiamo di vedere il lato positivo, non siamo in finale, non abbiamo neanche superato il primo girone e quindi, con la coda tra le gambe, torniamo a casa senza i ricchi premi promessi in caso di vittoria.
E per fortuna, perchè in un anno dove molte persone sono state messe in cassa integrazione, dove diverse piccole aziende hanno dovuto chiudere e dove il denaro in molte famiglie scarseggia, pensare che quei personaggi già milionari spendessero e spandessero e in più venissero anche ricompensati per questo ...non sarebbe stato molto bello.
Però noi avevamo una seconda alternativa, vista la famiglia sparsa nel mondo, puntavamo alla nostra patria addottiva e tifavamo quindi per gli States...eliminati...e allora ditelo!
Così i mondiali non ci lasciano sogni di gloria. A questo punto vorrei che vincesse uno stato africano di quelli dove la gioia di una vittoria sarebbe vera perchè probabilmente i premi sarebbero meno esosi.

Usciti da questo incubo di partite inguardabili, vi auguro sogni d'oro.

martedì 22 giugno 2010

Vie o street?

ciao,

in questi giorni riflettevo sul fatto che ultimamente ero un pò uscita dal seminato, cioè non stavo più seguendo il filo conduttore di questo blog e cioè il confronto Italia Stati Uniti.

quindi torniamo a bomba!

Siete mai stati in America?

Io si, grazie alla mia sorellina ho avuto questa fortuna, devo dire che non sarebbe stata una delle mie mete prioritaire, ma vista la parente lontana mi ci sono trovata e ne sono stata molto contenta.

Escludendo le varie metropoli grazie alla vista delle quali si comprende per la prima volta appieno il significato della parola grande, mi piacerebbe soffermarmi sulle cittadine di provincia, se così si possono definire quelle americane.

Paesi, li definiscono loro, cittadine le chiamerei io, visto l'estensione il numero di abitanti.

Parlando nello specifico di Port Angeles, quello che colpisce è l'ordine , la grandezza ( larghezza ) delle vie data anche dal fatto che ogni abitazione, perlopiù singole, ha davanti un prato o comunque un terreno non recitantato.

La carreggiata, la parte di strada asfalatata dove puoi circolare con i mezzi, è ad almeno tre o quettro metri dalla porta delle case.

Prima ci sono ampi marciapiedi, e poi degli ordinatissimi vialetti portano alla casa attraversando un area aperta.

Qui in Italia ogni abitazione che abbia un minimo di spazio davanti è accuratamente recintata , solitamente trattasi di muretto alto circa 50 cm, sul quale sono posizionate staccionate di diversa natura, dai paletti in ferro, agli steccati in legno alle reti metalliche.

Generalmente poi non ci si accontenta di queste barriere quindi all'interno proliferano siepi di ogni genere ( quando va bene ) o orripilanti tessuti di nylon per esterno color verde foresta che dovrebbero sostituire il verde naturale di una pianta.

Ovviamente tutte queste barriere costituiscono anche una barriera per l'occhio e le nostre vie sembrano molto più strette e sembra che ogni proprietario debba difendere ad ogni costo la sua proprietà e la sua privacy.

A dire il vero ci sono anche altre realtà molto belle in Italia che vedono lo stretto delle vie come una carettristica peculiare, che di solito peraltro piace moltissimo ai turisti ( anche agli americani ). Mi riferisco per esempio ai carrugi della liguria dove strette e altissime case colorate si addossano l'une alle altre e con la porta direttamente sulla strada tengono all'ombra questi strettisimi vicoli. Nella parte alta fili attraversano da una parte all'altra portando appesi i panni appena lavati in cerca di un raggio di sole per asciugarsi in fretta.

Quindi anche stasera mi sento di dire che Italia Stati Uniti termina con un bel pareggio ( per stare in tema mondiali ).



buonanotte

mercoledì 16 giugno 2010

obiettivi

ciao,
queta sera, mentre mi sottoponevo ad un massaggio in un centro estetico, mi sono ritrovata a riflettere su quante volte in una giornata , in una settimana, in un mese e in un anno ci sentiamo dire la parola obiettivi.
Ormai sembra lo slogan di molte delle nostre attività.
Al lavoro, in primis, si ragiona sempre per obiettivi, si valutano le prospettive, si guarda il passato e si calcola il margine di miglioramento, quindi ci si pone un obiettivo per poter dire, terminato un anno, di aver raggiunto o meno il nostro scopo.
Peccato che non sempre, nel lavoro, siamo noi a determinare il nostro obiettivo, quasi sempre infatti sono i nostri responsabili che per la loro smania di successo, per vedere se noi siamo in grado di "tirare" un pò di più, per sentirsi meglio ( probabilmente ) ti fanno vedere il fattibile e poi ti spingono a dire, che forse, con un pò più di impegno, si può puntare più in alto,e allora l'obiettivo si alza, tu ce la metti tutta, ti convinci di potercela fare e poi per un soffio ti ritrovi a vedere solo un anno di sforzi senza il raggiungimento del tuo obiettivo.
Non crolla mica il mondo mi direte, certo che no! vi rispondo io, ma , perlomeno per quello che mi riguarda, mi sembra di vedere vanificato il mio lavoro, mi sembra che lo sforzo sia stato inutile e anche se so che è stato fatto molto lavoro e bene, il fatto che non sia premiato e riconosciuto mi lascia l'amaro in bocca.
Così ho deciso che se gli obiettivi lavorativi non me li posso scegliere, quelli di vita si.
Ora mi sto dedicando ad un obiettivo motlo arduo, perdere 15 chili.
Niente diete fai da te,niente beveroni o barrette, niente dissociazioni o salti dei pasti, sono andata da una nutrizionista, mi sono fatta consigliare e dare una dieta, faccio sport 2 volte la settimana e un ciclo di massaggi.
La dieta alla fine secondo me è un pò come smettere di fumare, devi esserne convita tu per prima per potercela fare. E' una questione mentale e se tu lo vuoi e ti entra in testa un modo di mangiare sano, allora non fai nemmeno più fatica.
Un altro dei miei obiettivi era quello di mettere in piedi questo blog e avere la costanza di portarlo avanti.
E un sogno, più che un obiettivo, è quello di riuscire un giorno a scrivere un libro.
Ovviamente uno nella vita ha molti altri obiettivi, ma è una parola che non mi piace associare al fatto di riuscire a trovare una bella casa, costruire una famiglia e essere felice, quelli mi piace chiamarli desideri, sogni, passi da fare assieme alle persone che amo per continuare ad andare avanti e pensare ogni volta al passo successivo.
In questo contesto l'unico obiettivo che riesco ad immaginare è quello di una macchina fotografica che immortala i nostri sorrisi.

buonanotte

mercoledì 9 giugno 2010

motel-hotel-bed and breakfast

ciao!
Eccoci di nuovo di ritorno da un viaggio e, come di consueto, ricevo dal sito tramite cui ho prenotato l'hotel, la richiesta di compilare un form di soddisfazione del cliente.
Apprezzo sempre molto questo ultimo passaggio in quanto mi consente sia di esprimere la mia soddisfazione, sia di segnalare eventuali problemi o consigli di miglioramento.
Devo dire che io, specialmente se si tratta di pochi giorni, sono più propensa all'hotel che alle altre formule ( b&b o agriturismi ), amo il lusso, l'accapatoio e le ciabattine, i mille saponi ,creme e altre diavolerie che si trovano nei bagni e le colazioni paradiasiache.
Ovviamente tali servizi, almeno qui in Italia, si trovano dai 4 stelle in su e comportano un ingente impegno economico.
Allora, quando ci si ridimensiona un attimo, si punta al B&b o all'agriturismo.
Se uno ha la pazienza di spulciare i vari siti, impara a valutare bene i giudizi dei clienti e quanto scritto dai proprietari, può avere la sorpresa di trovare qualcosa di molto carino, economico e ben gestito come " La locanda tra gli ulivi " in Liguria dove i due gentilissimi e simpatici proprietari vi ospitano in una casa davvero tra gli ulivi , in un posto favoloso e dove ogni camera è pulita e curata.
Quando optiamo per gli hotel, escludendo i 5 stelle che ci concediamo ogni tanto come piccolo vizio, abbiamo imparato a guardare i Best Western, catena internazionale che offre, ad ottime tariffe, hotel in posti strategici con camere molto belle e comode.
Abbiamo inziato a guardare questa catena dopo aver visitato gli Stati Uniti e aver riscontrato che le loro catene di Motel, i super8, gli Holiday inn, i Ramada, sono sempre in ottime posizioni, costano poco e sono ben tenuti.
Qui in Italia quando si sente parlare di Motel si pensa quasi subito a posti squallidi, fatti solo per uscite ad ore, in posti isolati.
Non saprei definire i prezzi dei nostri Motel ma di sicuro non c'è la stessa diffusione che si trova in America ne la stessa propensione al loro utilizzo.
Ognuno ha le sue abitudini e le sue forme di ricettività per il turista, in fin dei conti gli agriturismi che hanno preso piede negli ultimi anni sono una cosa stupenda per quanto riguarda il nostro bel paese. I motel dove puoi chiedere di vedere la camera, dove puoi trovare camere da 4 e spendere pochissimo dividendoli con amici e che sono ogni 100 metri nelle più belle località, sono prerogativa e punto a favore deli States.

E voi dove alloggiate in vacanza?
schiavi del lusso o ragazzi da ostello? case vacanza o villaggio? b&B o pensione completa?


buona notte

sabato 5 giugno 2010

Evviva le hostess

ciao!

questa sera ho deciso di parlare di un argomento strettamente coorelato al mio viaggio a Parigi, il volo aereo che ci ha condotto la e più precisamente l'equipaggio del volo aereo.
Come Compagnia abbiamo scelto easy jet, all'andata siamo partiti puntualissimi, al ritorno con un'ora di ritardo che però abbiamo ampiamente recuperato.
Gli aerei belli e puliti, sulla comodità non si può pretendere troppo visto che la Compagnia è low cost, tre posti, corridoio, tre posti.
Ma la cosa migliore offerta dalla easy jet sono state le hostess. In particolare Nicolas, splendido stuart, secondo me inglese, che ci ha accompagnato in entrambi i voli. Piccoletto, rotondetto, rosso malpelo con uno splendido ciuffo alla Hug Grant pettinato con la riga da una parte.
Diciamo che il suo lato femminile predominava particolarmente sul maschile , avreste dovuto vedere la sua faccia quando si è stizzito perchè ha aperto la porta del bagno e ci ha trovato dentro una signora che non aveva chiuso a chiave.
Ed è stato ancora più esilarante quando seduto al suo posto, notando le gambe lunghe dei due passeggeri davanti ha imitato i passeggeri con le gambe corte che non arrivano a toccare per terra.
ma l'apoteosi l'abbiamo toccata al ritorno quando, in accoppiata con lui c'è una splendida hostess spagnola di nome Pedro. Più fru fru di lui, spettacolare nella dimostrazione delle uscite di sicurezza, con le sue mani che si muovevano come e meglio di quelle di una modella.
Erano così incantevoli che la vecchina ultranovantenne che avevo seduta al mio fianco non ha saputo resistere e ha chiesto di potergli fare una foto.( era inglese anche lei )
Noi invece ce la siamo spassata guardandoli litigare come due bimbette.



buona notte

mercoledì 2 giugno 2010

Prime emozioni e sensazioni

...Parigi...
bellissima, multietnica, ventosa, ampia, romantica e commovente...
queste le sensazioni che hanno colpito i miei sensi e il mio cuore visitando questa città.
Montmartre è stato il mio primo incontro, con la sua maestosità, il suo meraviglioso panorama ma soprattutto la dimensione intima ed estremamente spirituale della Basilica del Sacro Cuore; a volte l'Infinito ci viene incontro quando noi ci siamo allontanati e Lo senti vicino nel momento più inaspettato.
Poi la gente, le diverse etnie, il convivere di tante persone diverse, i negozi, diversi, i profumi ,diversi, i colori, le voci, i modi di vivere.
Poi i kilometri, le enormi distanze e la maestosità di tutti i monumenti, le chiese gotiche come Notre Dame che ti fanno andare indietro nel tempo, come Versailles e i suoi giardini.
Poi i vicoli e le case , le vie piene di negozi e accanto allo sfarzo e al lusso barboni che dormono in ogni angolo.
Poi mangiare strane cose e pagare l'acqua come fosse oro, cercare di farsi capire e accorgersi che i francesi non fanno il minimo sforzo per aiutarti, parlo dei francesi bianchi, perchè invece i francesi di altre etnie sono molto gentili
...e a tutto questo, aggiungere che ero con la persona più splendida del mondo, che mi ha guidata, mi ha fatto compagnia, mi ha tenuto per mano in questo viaggio, ha mangiato, riso e camminato con me stupendosi delle bellezze che abbiamo visto e godendo di ogni istante assieme.

questa la prima pillola di Parigi, nei prossimi giorni vi farò sorridere raccontandovi i divertenti aneddoti che capitano a chiunque sia in viaggio.

buona serata

giovedì 27 maggio 2010

Parigi

ciao,
stasera sto facendo gli ultimi preparativi dal momento che sabato mattina VADO A PARIGI !!!
Viaggio sognato per tanto tempo e finalmente desiderio avverato.
Ci vado con la persona che fa sorridere ogni giorno il mio cuore e che sempre cerca di esaudire ogni mio desiderio. Per questo, finche non sarò di ritorno e potrò raccontare quel che ho visto e vissuto, ho deciso di parlare di Parigi dedicandoci una poesia di Prevert come buon augurio per questo lungo week end nella città dell'amore.


Paris di notte

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
il primo per vederti tutto il viso
il secondo per vederti gli occhi
l'ultimo per vedere la tua bocca
e tutto il buio per ricordarmi queste cose
mentre ti stringo tra le braccia


Jaques Prevert

buona notte