" Può forse una distanza materiale separarci davvero dagli amici?

se desideri essere accanto a qualcuno che ami, non ci sei forse già?"



da Nessun luogo è lontano di Richard Bach



mercoledì 30 giugno 2010

Mondiali...per fortuna che torniamo a casa

ciao,
mi permetto di scrivere poche righe sull'argomento che solitamente mi attre ben poco e che ultimamente mi crea addirittura un certo fastidio.
Premetto che non amo molto il calcio e che le uniche partite che guardo sono appunto quelle della nazionale, un pò perchè le guardano tutti e un pò perchè è bello tifare per la tua nazione.
Questo quando non ti fa pensare che quegli undici scemi in mutande strapagati siano meno bravi della squadra amatori ultrasettantenni del tuo paese.
Ora, diciamo la verita, come campioni in carica potevamo almeno provare a fare un pò più bella figura.
Ma cerchiamo di vedere il lato positivo, non siamo in finale, non abbiamo neanche superato il primo girone e quindi, con la coda tra le gambe, torniamo a casa senza i ricchi premi promessi in caso di vittoria.
E per fortuna, perchè in un anno dove molte persone sono state messe in cassa integrazione, dove diverse piccole aziende hanno dovuto chiudere e dove il denaro in molte famiglie scarseggia, pensare che quei personaggi già milionari spendessero e spandessero e in più venissero anche ricompensati per questo ...non sarebbe stato molto bello.
Però noi avevamo una seconda alternativa, vista la famiglia sparsa nel mondo, puntavamo alla nostra patria addottiva e tifavamo quindi per gli States...eliminati...e allora ditelo!
Così i mondiali non ci lasciano sogni di gloria. A questo punto vorrei che vincesse uno stato africano di quelli dove la gioia di una vittoria sarebbe vera perchè probabilmente i premi sarebbero meno esosi.

Usciti da questo incubo di partite inguardabili, vi auguro sogni d'oro.

martedì 22 giugno 2010

Vie o street?

ciao,

in questi giorni riflettevo sul fatto che ultimamente ero un pò uscita dal seminato, cioè non stavo più seguendo il filo conduttore di questo blog e cioè il confronto Italia Stati Uniti.

quindi torniamo a bomba!

Siete mai stati in America?

Io si, grazie alla mia sorellina ho avuto questa fortuna, devo dire che non sarebbe stata una delle mie mete prioritaire, ma vista la parente lontana mi ci sono trovata e ne sono stata molto contenta.

Escludendo le varie metropoli grazie alla vista delle quali si comprende per la prima volta appieno il significato della parola grande, mi piacerebbe soffermarmi sulle cittadine di provincia, se così si possono definire quelle americane.

Paesi, li definiscono loro, cittadine le chiamerei io, visto l'estensione il numero di abitanti.

Parlando nello specifico di Port Angeles, quello che colpisce è l'ordine , la grandezza ( larghezza ) delle vie data anche dal fatto che ogni abitazione, perlopiù singole, ha davanti un prato o comunque un terreno non recitantato.

La carreggiata, la parte di strada asfalatata dove puoi circolare con i mezzi, è ad almeno tre o quettro metri dalla porta delle case.

Prima ci sono ampi marciapiedi, e poi degli ordinatissimi vialetti portano alla casa attraversando un area aperta.

Qui in Italia ogni abitazione che abbia un minimo di spazio davanti è accuratamente recintata , solitamente trattasi di muretto alto circa 50 cm, sul quale sono posizionate staccionate di diversa natura, dai paletti in ferro, agli steccati in legno alle reti metalliche.

Generalmente poi non ci si accontenta di queste barriere quindi all'interno proliferano siepi di ogni genere ( quando va bene ) o orripilanti tessuti di nylon per esterno color verde foresta che dovrebbero sostituire il verde naturale di una pianta.

Ovviamente tutte queste barriere costituiscono anche una barriera per l'occhio e le nostre vie sembrano molto più strette e sembra che ogni proprietario debba difendere ad ogni costo la sua proprietà e la sua privacy.

A dire il vero ci sono anche altre realtà molto belle in Italia che vedono lo stretto delle vie come una carettristica peculiare, che di solito peraltro piace moltissimo ai turisti ( anche agli americani ). Mi riferisco per esempio ai carrugi della liguria dove strette e altissime case colorate si addossano l'une alle altre e con la porta direttamente sulla strada tengono all'ombra questi strettisimi vicoli. Nella parte alta fili attraversano da una parte all'altra portando appesi i panni appena lavati in cerca di un raggio di sole per asciugarsi in fretta.

Quindi anche stasera mi sento di dire che Italia Stati Uniti termina con un bel pareggio ( per stare in tema mondiali ).



buonanotte

mercoledì 16 giugno 2010

obiettivi

ciao,
queta sera, mentre mi sottoponevo ad un massaggio in un centro estetico, mi sono ritrovata a riflettere su quante volte in una giornata , in una settimana, in un mese e in un anno ci sentiamo dire la parola obiettivi.
Ormai sembra lo slogan di molte delle nostre attività.
Al lavoro, in primis, si ragiona sempre per obiettivi, si valutano le prospettive, si guarda il passato e si calcola il margine di miglioramento, quindi ci si pone un obiettivo per poter dire, terminato un anno, di aver raggiunto o meno il nostro scopo.
Peccato che non sempre, nel lavoro, siamo noi a determinare il nostro obiettivo, quasi sempre infatti sono i nostri responsabili che per la loro smania di successo, per vedere se noi siamo in grado di "tirare" un pò di più, per sentirsi meglio ( probabilmente ) ti fanno vedere il fattibile e poi ti spingono a dire, che forse, con un pò più di impegno, si può puntare più in alto,e allora l'obiettivo si alza, tu ce la metti tutta, ti convinci di potercela fare e poi per un soffio ti ritrovi a vedere solo un anno di sforzi senza il raggiungimento del tuo obiettivo.
Non crolla mica il mondo mi direte, certo che no! vi rispondo io, ma , perlomeno per quello che mi riguarda, mi sembra di vedere vanificato il mio lavoro, mi sembra che lo sforzo sia stato inutile e anche se so che è stato fatto molto lavoro e bene, il fatto che non sia premiato e riconosciuto mi lascia l'amaro in bocca.
Così ho deciso che se gli obiettivi lavorativi non me li posso scegliere, quelli di vita si.
Ora mi sto dedicando ad un obiettivo motlo arduo, perdere 15 chili.
Niente diete fai da te,niente beveroni o barrette, niente dissociazioni o salti dei pasti, sono andata da una nutrizionista, mi sono fatta consigliare e dare una dieta, faccio sport 2 volte la settimana e un ciclo di massaggi.
La dieta alla fine secondo me è un pò come smettere di fumare, devi esserne convita tu per prima per potercela fare. E' una questione mentale e se tu lo vuoi e ti entra in testa un modo di mangiare sano, allora non fai nemmeno più fatica.
Un altro dei miei obiettivi era quello di mettere in piedi questo blog e avere la costanza di portarlo avanti.
E un sogno, più che un obiettivo, è quello di riuscire un giorno a scrivere un libro.
Ovviamente uno nella vita ha molti altri obiettivi, ma è una parola che non mi piace associare al fatto di riuscire a trovare una bella casa, costruire una famiglia e essere felice, quelli mi piace chiamarli desideri, sogni, passi da fare assieme alle persone che amo per continuare ad andare avanti e pensare ogni volta al passo successivo.
In questo contesto l'unico obiettivo che riesco ad immaginare è quello di una macchina fotografica che immortala i nostri sorrisi.

buonanotte

mercoledì 9 giugno 2010

motel-hotel-bed and breakfast

ciao!
Eccoci di nuovo di ritorno da un viaggio e, come di consueto, ricevo dal sito tramite cui ho prenotato l'hotel, la richiesta di compilare un form di soddisfazione del cliente.
Apprezzo sempre molto questo ultimo passaggio in quanto mi consente sia di esprimere la mia soddisfazione, sia di segnalare eventuali problemi o consigli di miglioramento.
Devo dire che io, specialmente se si tratta di pochi giorni, sono più propensa all'hotel che alle altre formule ( b&b o agriturismi ), amo il lusso, l'accapatoio e le ciabattine, i mille saponi ,creme e altre diavolerie che si trovano nei bagni e le colazioni paradiasiache.
Ovviamente tali servizi, almeno qui in Italia, si trovano dai 4 stelle in su e comportano un ingente impegno economico.
Allora, quando ci si ridimensiona un attimo, si punta al B&b o all'agriturismo.
Se uno ha la pazienza di spulciare i vari siti, impara a valutare bene i giudizi dei clienti e quanto scritto dai proprietari, può avere la sorpresa di trovare qualcosa di molto carino, economico e ben gestito come " La locanda tra gli ulivi " in Liguria dove i due gentilissimi e simpatici proprietari vi ospitano in una casa davvero tra gli ulivi , in un posto favoloso e dove ogni camera è pulita e curata.
Quando optiamo per gli hotel, escludendo i 5 stelle che ci concediamo ogni tanto come piccolo vizio, abbiamo imparato a guardare i Best Western, catena internazionale che offre, ad ottime tariffe, hotel in posti strategici con camere molto belle e comode.
Abbiamo inziato a guardare questa catena dopo aver visitato gli Stati Uniti e aver riscontrato che le loro catene di Motel, i super8, gli Holiday inn, i Ramada, sono sempre in ottime posizioni, costano poco e sono ben tenuti.
Qui in Italia quando si sente parlare di Motel si pensa quasi subito a posti squallidi, fatti solo per uscite ad ore, in posti isolati.
Non saprei definire i prezzi dei nostri Motel ma di sicuro non c'è la stessa diffusione che si trova in America ne la stessa propensione al loro utilizzo.
Ognuno ha le sue abitudini e le sue forme di ricettività per il turista, in fin dei conti gli agriturismi che hanno preso piede negli ultimi anni sono una cosa stupenda per quanto riguarda il nostro bel paese. I motel dove puoi chiedere di vedere la camera, dove puoi trovare camere da 4 e spendere pochissimo dividendoli con amici e che sono ogni 100 metri nelle più belle località, sono prerogativa e punto a favore deli States.

E voi dove alloggiate in vacanza?
schiavi del lusso o ragazzi da ostello? case vacanza o villaggio? b&B o pensione completa?


buona notte

sabato 5 giugno 2010

Evviva le hostess

ciao!

questa sera ho deciso di parlare di un argomento strettamente coorelato al mio viaggio a Parigi, il volo aereo che ci ha condotto la e più precisamente l'equipaggio del volo aereo.
Come Compagnia abbiamo scelto easy jet, all'andata siamo partiti puntualissimi, al ritorno con un'ora di ritardo che però abbiamo ampiamente recuperato.
Gli aerei belli e puliti, sulla comodità non si può pretendere troppo visto che la Compagnia è low cost, tre posti, corridoio, tre posti.
Ma la cosa migliore offerta dalla easy jet sono state le hostess. In particolare Nicolas, splendido stuart, secondo me inglese, che ci ha accompagnato in entrambi i voli. Piccoletto, rotondetto, rosso malpelo con uno splendido ciuffo alla Hug Grant pettinato con la riga da una parte.
Diciamo che il suo lato femminile predominava particolarmente sul maschile , avreste dovuto vedere la sua faccia quando si è stizzito perchè ha aperto la porta del bagno e ci ha trovato dentro una signora che non aveva chiuso a chiave.
Ed è stato ancora più esilarante quando seduto al suo posto, notando le gambe lunghe dei due passeggeri davanti ha imitato i passeggeri con le gambe corte che non arrivano a toccare per terra.
ma l'apoteosi l'abbiamo toccata al ritorno quando, in accoppiata con lui c'è una splendida hostess spagnola di nome Pedro. Più fru fru di lui, spettacolare nella dimostrazione delle uscite di sicurezza, con le sue mani che si muovevano come e meglio di quelle di una modella.
Erano così incantevoli che la vecchina ultranovantenne che avevo seduta al mio fianco non ha saputo resistere e ha chiesto di potergli fare una foto.( era inglese anche lei )
Noi invece ce la siamo spassata guardandoli litigare come due bimbette.



buona notte

mercoledì 2 giugno 2010

Prime emozioni e sensazioni

...Parigi...
bellissima, multietnica, ventosa, ampia, romantica e commovente...
queste le sensazioni che hanno colpito i miei sensi e il mio cuore visitando questa città.
Montmartre è stato il mio primo incontro, con la sua maestosità, il suo meraviglioso panorama ma soprattutto la dimensione intima ed estremamente spirituale della Basilica del Sacro Cuore; a volte l'Infinito ci viene incontro quando noi ci siamo allontanati e Lo senti vicino nel momento più inaspettato.
Poi la gente, le diverse etnie, il convivere di tante persone diverse, i negozi, diversi, i profumi ,diversi, i colori, le voci, i modi di vivere.
Poi i kilometri, le enormi distanze e la maestosità di tutti i monumenti, le chiese gotiche come Notre Dame che ti fanno andare indietro nel tempo, come Versailles e i suoi giardini.
Poi i vicoli e le case , le vie piene di negozi e accanto allo sfarzo e al lusso barboni che dormono in ogni angolo.
Poi mangiare strane cose e pagare l'acqua come fosse oro, cercare di farsi capire e accorgersi che i francesi non fanno il minimo sforzo per aiutarti, parlo dei francesi bianchi, perchè invece i francesi di altre etnie sono molto gentili
...e a tutto questo, aggiungere che ero con la persona più splendida del mondo, che mi ha guidata, mi ha fatto compagnia, mi ha tenuto per mano in questo viaggio, ha mangiato, riso e camminato con me stupendosi delle bellezze che abbiamo visto e godendo di ogni istante assieme.

questa la prima pillola di Parigi, nei prossimi giorni vi farò sorridere raccontandovi i divertenti aneddoti che capitano a chiunque sia in viaggio.

buona serata

giovedì 27 maggio 2010

Parigi

ciao,
stasera sto facendo gli ultimi preparativi dal momento che sabato mattina VADO A PARIGI !!!
Viaggio sognato per tanto tempo e finalmente desiderio avverato.
Ci vado con la persona che fa sorridere ogni giorno il mio cuore e che sempre cerca di esaudire ogni mio desiderio. Per questo, finche non sarò di ritorno e potrò raccontare quel che ho visto e vissuto, ho deciso di parlare di Parigi dedicandoci una poesia di Prevert come buon augurio per questo lungo week end nella città dell'amore.


Paris di notte

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
il primo per vederti tutto il viso
il secondo per vederti gli occhi
l'ultimo per vedere la tua bocca
e tutto il buio per ricordarmi queste cose
mentre ti stringo tra le braccia


Jaques Prevert

buona notte

mercoledì 26 maggio 2010

Famiglie Italiane

Eccomi di nuovo qui,
questa sera mi è stato raccontato da mia mamma di una sua nuova vicina che, alla sua domanda di come si trovava e se riusciva a dormire bene nella nuova casa, ha risposto che si stava abituando e che l'unica sera in cui aveva avuto delle difficoltà era stato il sabato precedente dove altri vicini avevano dato una festa.
Noi, che i vicini della festa li conosciamo da sempre, abbiamo subito capito e sorriso.
Nessuna festa infatti, ma semplicemente il solito abituale settimanale ritrovo di famiglia: sei figli, tutti sposati, con relativi figli, minimo due per coppia, ognuno vuole farsi sentire e le chiacchere e le risate , unite al numero dei partecipanti, non fanno che pensare ad una festa, anche se forse i vicini festeggiano un pò meno.
Ma l'argomento sono le famiglie italiane, famiglie che ancora oggi riescono ad essere molto numerose e conseguentemente molto rumorose.
Il bello è proprio quello, quando ci si trova tutti assieme, quando ognuno vuole dire la sua e avere ragione, quando tutti parlano contemporaneamente anche di cose diverse, che casinisti che siamo!
Spesso all'estero è facile individuare gli italiani proprio per il rumore che li circonda e spesso io me ne sono vergognata, ma è proprio una nostra caratteristica, è il nostro bello; anche l'affettività che sappiamo dimostrare, gli abbracci che ci sono sempre, e che riserviamo quasi anche agli sconosciuti, i baci e i sorrisi fanno delle famiglie italiane una cosa inimitabile.
A capo delle famiglie italine ci sono delle figure fondamentali, i nonni, sempre presenti e pronti a insegnare, seguire e correggere i nitpoti, le mamme, le grandissime e bellissime mamme italiane, capaci di rimetterti al mondo con un sorriso, incapaci di non occuparsi dei loro figli anche quando hanno 50 anni, ottime cuoche e mogli perfette di quei padri che sembrano ancora all'antica, saggi e capaci di dare ottimi consigli ,un pò "despoti" ma alla fine in cerca di affetto e amicizia dai loro figli e attaccatissimi alle loro compagne che fanno un pò da mamme anche a loro.
E poi ci sono i figli, che un giorno prenderanno il loro posto.
Saremo anche troppo mammoni, saremo anche casinari, saremo sempre tanti ma se c'è una cosa bella , beh quelle sono le famiglie Italiane.

Aspetto racconti e curiostà sulle altre famiglie nel mondo.


buona notte

giovedì 20 maggio 2010

Customer satisfaction

Se c'è una cosa che mi ha positivamente colpito dei racconti di mia sorella è la gestione del cliente in qualunque negozio degli Stati Uniti.
Il cliente che ha acquistato ha tutto il diritto di restituire la merce, anche se l'ha provata, anche se l'ha utilizzata, anche se non ha più lo scontrino, anche se sono passati più di 15 giorni, in ognuno di questi casi sempre e comunque il negozio non fa una piega.
La gestione post vendita avviene in modo diverso in ogni negozio, ci sono grandi catene che non chiedono asolutamente nulla, ritirano la merce e restituiscono il contante, altri sostituiscono la merce altri fanno un buono.
Avete mai provato in Italia a restituire qulcosa?
Io personalmente non ho mai trovato nessun negozio che restituisse il denaro. Qualche volta mi è stato consentito il cambio merce ed altre volte, rare, mi è stato fatto un buono.
Ma se questo è possibile in qualunque periodo, diventa un pò più ostico nei periodi clou, vedi Natale per esempio. se vuoi prenderti per tempo con gli acquisti, devi essere strasicura perchè il cambio sepsso e volentieri può essere fatto al massimo entro 7 giorni, quindi sapendo che Natele è il 25 e che il 26 i negozi sono chiusi, la persona che riceve il nostro regalo potrebbe andare a cambiarlo al massimo il 27 e ciò significa che tu non puoi acquistare prima del 20.
Ma stiamo scherzando?
senza contare il fatto che se ti presenti in un negozio con lo scontriono e la merce e chiedi di restituirla e di avere un rimborso o un buono ti guardano come se fossi una pezzente.
Ma il diritto del consumatore esiste ancora e chiedere che una commessa sia gentile e sappia fare il suo dovere è chiedere troppo?
queste cose le ho viste solo nei piccoli negozi, quelli che magari non sono in centro o in un mega shoppingland , in quei negozi dove ancora ci tengono al loro buon nome , a far contento il cliente e tenerselo.
Nelle grandi catene la customer satisfaction sembra non sappiano nemmo cos'è e nei negozi del centro le commesse sembrano infastidite solo perchè entri, evidentemente non lavorano a provvigione.

buona notte

martedì 18 maggio 2010

Paure infantili e dolci ricordi

ciao!

sempre più spesso in questi ultimi tempi mi mè capitato di sentire genitori che parlavano delle paure e le ansie dei loro piccoli bimbi.
e più che preoccuparmi o allarmarmi pensando che ancora una volta la nostra società sta facendo danni, ho semplicemente pensato: ma allora non ero io una bambina anormale.
Ogni bambino, chi prima e chi poi, esce da quella fase in cui tutto è ovattato e sembra tutto rosa, si comincia a capire il concetto di bene e male, si capisce cosa è giusto e cosa non lo è, si realizza che non tutto può durare per sempre e purtroppo la nostra mente ci fa capire che anche noi o i nostri cari non siamo eterni e il concetto di morte diventa tangibile.
Alcuni bambini rimangono spensierati e riescono a mantenere un distacco da queste cose che sembrano comunque distanti da loro, altri, o più sensibili o più " paurosi", finchè non riescono a metabolizzare queste paure o a razionalizzare a tale proposito, vivono dei momenti di ansia.
Come si superano tali momenti? come fare a spiegare alcune cose a questi bambini?
Non sono una psicologa, quindi non ho una risposta scientifica o medica, ma sono stati una di quelle bimbe che ad un certo punto della sua infanzia ha avuto delle grandi paure e so anche come le ho gestite, sapete quel'è stato il rimedio migliore? una piccola sorellina al mio fianco.
Condividevo la stanza da letto con lei e la sera, quando anche la più piccola paura sembra diventare gigante, lei era la mia cura , la mia medicina, il mio tranquillante.
Non riuscivo mai ad addormentarmi ed avevo necessità di farlo prima degli altri, non volevo che tutti fossero già presi dal sonno, sentire la casa silenziosa e rimanere come abbandonata in un'altra dimensione.
Allora avevo trovato una soluzione, prima iniziavo a raccontare a mia sorella la mia giornata e poi volevo che lei facesse lo stesso con me, quasi comne una favola della buona notte.
Ma non mi accontentavo di un semplice e sonnecchioso ascolto, pretendevo un ascolto attento e partecipe e a tal proposito piazzavo qua e la delle domande aperte che esigevano una risposta articolata. Quando poi era il suo turno non aveva importanza se io mi addormentavo dopo due minuti, lo scopo era raggiunto.
Sono ricordi bellisimi che ho legati alle notti delle mia infanzia, magari lei un pò meno, ma credo di poter concludere dicendo che spesso, specialmente con i bambini, il miglior modo per rasserenarli e far fronte alle loro paure è donargli molto amore e l'amore e la vicinanza di un fratello è ancora più un ottimo rimedio.

buonanotte

lunedì 17 maggio 2010

Bucato

ciao!
eccomi di nuovo qua, dopo un week end all'insegna dei festeggiamenti sono tornata e finalmente è tornato anche il sole, ed era proprio ora perchè ormai da 20 giorni il clima sembrava più autunnale che primaverile, temperature basse, cielo plumbeo, pioggia ininterrotta per giorni, freddo ed umido come nel migliore mese di novembre.
Da quando mi riesco a ricordare, qualunque fosse il clima nei giorni precedenti comunque il giorno del mio compleanno c'era il sole, ma non era solo questione di avere una bella giornata, c'era caldo, c'era una temperatura estiva e si stava bene sia di giorno che di sera ma negli ultimi due o tre anni le cose non vanno proprio così.
Io personalmente sono molto meteopatica e di conseguenza preferisco ampiamente il sole , le lunghe giornate e le temperature miti, ma al di la delle preferenze personali il fatto di avere a maggio più di due settimane di pioggia comporta una serie di disagi non indifferenti, tra cui il non sapere cosa indossare, il freddo negli uffici e negli appartamenti che non hanno più il riscaldamento acceso, ombrelli dimenticati ma sopra ogni altra cosa il bucato da stendere e far asciugare.
Nei mesi invernali io gestisco il tutto avviando la lavatrice al mattino prima di andare al lavoro, la sera quando torno la stendo in casa e , grazie al riscaldamento, la mattina successiva trovo tutto asciutto. Se si ha la fortuna di avere una stanza dove piazzare lo stendibiancheria non è neanche così impegnativo, il problema lo hanno quelle famiglie composte da 4 persone, due genitori e due bimbi che magari hanno necessità di fare più bucati e nel pieno dell'inverno, delle nebbie e del gelo si ritrovano con più di uno stendino che vaga per casa dalla sala alle camere a seconda della necessità di utilizzo delgi ambienti.
E' qui che a volte mi viene da pensare che chi ha un'asciugatrice è molto, ma molto più avanti di noi. in qualsiasi momento lavi, e appena finito asciughi, non corri il rischio che il tuo bucato prenda odore di umidità, non c'è pericolo che i panni che hai steso sul terrazzo siano da rilavare perchè un improvviso acquazzone li ha bagnati di nuovo, non devi aspettare due giorni per avere una felpa asciutta. Esistono macchine, con tecnologie super sofisticate che asciugano qualuncue cosa, di qualunque tessuto e non rovinano più nulla.
Mia sorella sostiene che comunque i tessuti si consumino più velocemente, si sfibrino ma di fatto, ala da loro non c'è casa in cui non sia presente un'asciugatrice, un pò come in Italia in ogni casa c'è una caffettiera.
Certo è che le stagioni non si possono prevedere, i temporali nemmeno, la nebbia e il freddo rendono la vita difficile e il bucato un'impresa titanica, specie per le famiglie numerose, ma la bellezza e le freschezza di un bucato steso al sole, di lenzuole pulite che profumano di primavera è una poesia che nessuna asciugatrrice potrà mai ripetere.

buona notte

venerdì 14 maggio 2010

34

Trentaquattro è il numero naturale dopo il 33 e prima del 35

+ 34 è il prefisso telefonico per la Spagna

Costituzione art.34:
la scuola è aperta a tutti.
l'istruzone inferiore, impartita per almeno 8 anni, è obbligatoria e gratuita.
i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi,hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze che devono essere attribuite per concorso.


Nella smorfia il 34 è la testa

34 sono gli anni che compio domani!

Motivo per cui se per un paio di giorni non doveste vedere nuove pubblicazioni è semplicemente perchè sarò troppo impegnata a festeggiare.

un saluto e buon weekend

giovedì 13 maggio 2010

taglie forti e XXS

ciao!
stasera ho deciso di trattare di un argomento molto ostico per chi si trova in una delle due categorie citate nel titolo, lo shopping; e siccome io rientro nella prima e mia sorella nella seconda credo di avere qualcosa dire a riguardo.
Rettifico leggermente sulla mia appartenza alle taglie forti, è vero , sono una ragazza con più di qualche chilo in più ma non sono sufficienti a farmi rientrare in quelle taglie che si trovano nei negozi con la denominazione "taglie comode," ma spesso faccio fatica nei negozi normali a trovare qualcosa che mi vada bene. A tal proposito apro un'altra parentesi sulla moda. Quella piccolissima parola che ha rovinato l'esistenza a chi come me ha un " gran bel sedere" e se si vuole comprare un paio di jeans ma non può farlo perchè sono tutti a vita bassa e il rischio, acquistandoli comunque, è di mostrare il prioprio latoB a tutto il mondo alla prima occasione in cui ci si siede, o pancia e fianchi se solo ci si alza di due cm la maglia.
Per carità, infinità di ragazzine, anche molto in carne non si fanno il benchè minimo problema.
persino trovare le scarpe non è impresa così facile.
Anche se negli ultimi anni la statura media si è alzata moltissimo e di conseguenza è aumentata anche la lunghezza del piede, non è così semplice trovare un modello del proprio numero.
solamente nel mio ufficio ci sono 3 ragazze che portano almeno il 40 di scarpe.
Ma avete mai provato a cercare delle scarpe con questi numeri? non puoi entrare in un negozio, cercare il modello che ti piace e poi semplicmente prendere la scatola col tuo numero, no! non funzione così! perchè il tuo numero per alcuni modelli non esiste neanche e per altri o ahi la fortuna di beccare l'unico paio esiustente o rimani a bocca asciutta.
Infinità di scatole numero 38 o 37 , qulche 39 si inizia a vedere ma poi?
Vi spiego come funziona per chi porte 40 o 41, passi tra tutti gli scaffali guardando le scatole e cercando il 41 e quando lo trovi alzi gli occhi e guardi che modello è, sperando che non sia la solita scarpa da Trans. Tutto questo accade in Italia dove per altro, se posso fare un inciso, credo che negli ultimi anni le persone che scelgono i modelli, sia per i vestiti che per le scarpe abbiano perso il lume della ragione. Si rendono conto che non siamo un popolo di anoressiche, che anche le ragazzine di 15 anni sono molto più in forma delle loro modelle? e poi, hanno mai provato a mettere 80 e passa chili su un tacco 12? quando lo avranno fatto mi piacerebbe sapere , anche solo dopo un'ora come se la passano.
Ovviamente tutto questo problema per le taglie grandi non si pone negli Stati Uniti, dove forse non brilleranno per " classe e gusto"( almeno secondo il parere di noi Italiani )ma hanno un concetto di taglia molto più ampio del nostro e anzi il problema si pone semmai al contrario.
Mia sorella infatti, neanche 50 kg vestita, ha dei seri problemi a trovare i più comuni indumenti, pensate che per comprare dei semplicissimi slip in cotone ha dovuto prenderli nel reparto bambina, e anche li erano grandi.
che dire, come al solito la soluzione ideale sarebbe una via di mezzo e forse, se io perdessi qualche chilo e mi sorella lo acquistasse non sarebbe male , ma sui piedi non c'è soluzione non li posso tagliare. La fortuna è che noi possiamo spedire pacchi di biancheria in America e quando andiamo là possiamo acquistare jaens e magliette adatte ad ogni forma.

mercoledì 12 maggio 2010

Alti e Bassi

Eccomi di nuovo qua!
Parlando di cose un pò più personali e quotidiane ho deciso di affrontare l'argomento che forse è stato più di tutto la spinta per creare questo blog e cioè gli alti e bassi del mio umore in relazione al fatto di avere una sorella a così grande distanza.
Non so quanti di voi che leggete queste mie pagine siate nella mia condizione o lo siate stati in passato ma, perlomeno per me che sono un essere estremamente legato alla famiglia, alle radici e all'affettività fisica ( baci, abbracci ,carezze e sorrisi )è stato molto difficile accettare questa situazione e ancora adesso mi ritrovo delle volte su un'altalena emotiva.
Ovviamente sono estremamente contenta per mia sorella e mi rendo conto che è felice e che sta bene nel nuovo paese in cui ha deciso di vivere con suo marito ma ci sono giorni in cui faccio davvero fatica a non essere egoista e pensare che la vorrei un pò qua, anche solo stupidamente per andare a fare acquisti assieme.
Eh si, sembrerà incredibile ma i momenti di malinconia mi vengono a causa di cose assurde, una frase detta da qualcuno in ascensore " stasera sono a cena da mia sorella ",una canzone alla radio, penso, questa piacerebbe a lei ma non la posso chiamare per dirle:- hey sintonizzati su radio ... senti che bella canzone-, o quelle sere che decido di farmi del male andando a rivedere foto e mi lascio trasportare dai ricordi.
Poi realizzo che comunque non è morta, è semplicemente lontana, e che i mezzi di comunicazione hanno fatto passi da gigante e quindi ci si può vedere e chiamare ogni volta che si vuole e mi rassereno un pò.
Altre volte mi viene rabbia perchè magari le succede qualcosa e non è possibile essere sempre vicina a lei come si farebbe se vivesse in una città più a portata di mano e mi ritrovo a chiedermi cosa ci fa la, come fa a stare senza di noi?
e alcune volte ho dei blackout di comunicazione per non farle sentire questi umori malsani.
Malsani non tanto, credo che siano più che normali e probabilmente anche lei vive queste botte di malinconia.
Ma per questo hanno inventato internet e i blog no?
di sicuro ha una grande fortuna, una sorella come me e un marito come J. che sicuramente sta riempiendo la sua vita di amore e le rende ogni giorno bello e degno di essere vissuto.
A tutti coloro che hanno " pezzettini di cuore e famiglia" sparsi in giro per il mondo voglio dire solo che ritengo sia normale alternare momenti di gioia e condivisione a rabbia e egoismo,di scoperta di cose nuove a malinconia per i vecchi ricordi insieme, di ansia per il futuro a voglia di ritornare indietro a quando si stava insieme, è l'amore per queste persone che fanno parte di noi che muove quest'altalena di sentimenti contrastanti. C'è sempre un perno a cui è agganciata l'altalena ed è il legame che ci unisce e che non cederà mai.

buona notte

martedì 11 maggio 2010

PIZZA AL BARBECUE

ciao!
Vi vedo già, parlo degli italiani, leggere il titolo e storcere il naso.
Pensare agli americani e pensare automaticamente che non sappiano cucinare e non abbiano il benchè minimo gusto per le cose semplici e buone come la pizza è una cosa che credo venga naturale a tutti noi, che, peraltro con un pò di superbia, ci riteniamo i migliori cuochi e con la miglior cucina del mondo.
Ora io non voglio assolutamnete negare che la cucina Italiana o mediterranea ,per allargare un pò il cerchio, sia davvero buona e sana e faccia impazzire qualunque turista si rechi nel nostro paese ( ci sarà pure un perchè ) ma penso che sia saggio prendere il buono di ogni cucina e sia stupendo sperimentare. Ci rimane sempre la possibilità di ritenere un suggerimento una totale schifezza.
In effetti, se ripenso alle pizze che ho mangiato a New York mi viene ancora da rabbrividire. D'accordo che la pizza è un piatto in cui ognuno può dare libero sfogo alla propria fantasia ma il pizzaiolo della Grande Mela pur di concentrare tutto quello che conosceva della cucina italiana in un unca pietanza era riuscito a sistemare su un impasto relativamente riuscito, dopo il classico pomodoro e mozzarella, anche ragù, besciamella e tantissimo olio.
Vi lascio pensare l'effetto finale sui palati di italiani abituati ad un'ottima pizza con semplici verdure grigliate, una sublime margherita con mozzarella di bufala,una tonno e cipolla o la classica prosciutto e funghi.
Ma torniamo in argomento, pizza e barbecue.
Ieri sera raccontavo a mia sorella che ho un nuovo barbecue, di quelli a gas, col coperchio e lei, parlandomi di un suo amico cuoco, mi ha raccontato che lui fa la pizza sul barbecue. Molto scettica inizialmente ho poi deciso di ascoltare il metodo americano. Se non ho capito male si tratta di preparare il normale impasto ma, mentre in Italia si guarnirebbe la pizza prima di metterla in forno, nel metodo american barbecue va messa sulla griglia inizialmente solo la pasta per farla leggermente rassodare e in un secondo momento, lasciandola sulla griglia si guarnisce e poi si chiude il coperchio fino a cottura ultimata. Si dice sia garantita fragranza e bontà.
per parte mia vi garantisco che proverò e vi farò sapere.
un saluto a tutti

lunedì 10 maggio 2010

Un passo più vicina

Ciao a tutti,
come avrete letto nella presentazione scrivo su questo blog principalmente per sentirmi più vicina a mia sorella e poi, visto le diverse "dimensioni" in cui ci troviamo, per metterle a confronto e scoprire assieme a lei e a voi il bello delle nostre realtà. Italia e Stati uniti a confronto quindi, per non perdere il legame con le nostre radici e per trovare in un altro paese, l'America, qualcosa da cui imparare e qualcosa da insegnare.
Cercherò nel tempo di non essere noiosa e di fornirvi semplicissime informazioni e spunti di riflessione, come se stessi chiaccherando con vecchi amici.

a presto e buona notte