Se c'è una cosa che mi ha positivamente colpito dei racconti di mia sorella è la gestione del cliente in qualunque negozio degli Stati Uniti.
Il cliente che ha acquistato ha tutto il diritto di restituire la merce, anche se l'ha provata, anche se l'ha utilizzata, anche se non ha più lo scontrino, anche se sono passati più di 15 giorni, in ognuno di questi casi sempre e comunque il negozio non fa una piega.
La gestione post vendita avviene in modo diverso in ogni negozio, ci sono grandi catene che non chiedono asolutamente nulla, ritirano la merce e restituiscono il contante, altri sostituiscono la merce altri fanno un buono.
Avete mai provato in Italia a restituire qulcosa?
Io personalmente non ho mai trovato nessun negozio che restituisse il denaro. Qualche volta mi è stato consentito il cambio merce ed altre volte, rare, mi è stato fatto un buono.
Ma se questo è possibile in qualunque periodo, diventa un pò più ostico nei periodi clou, vedi Natale per esempio. se vuoi prenderti per tempo con gli acquisti, devi essere strasicura perchè il cambio sepsso e volentieri può essere fatto al massimo entro 7 giorni, quindi sapendo che Natele è il 25 e che il 26 i negozi sono chiusi, la persona che riceve il nostro regalo potrebbe andare a cambiarlo al massimo il 27 e ciò significa che tu non puoi acquistare prima del 20.
Ma stiamo scherzando?
senza contare il fatto che se ti presenti in un negozio con lo scontriono e la merce e chiedi di restituirla e di avere un rimborso o un buono ti guardano come se fossi una pezzente.
Ma il diritto del consumatore esiste ancora e chiedere che una commessa sia gentile e sappia fare il suo dovere è chiedere troppo?
queste cose le ho viste solo nei piccoli negozi, quelli che magari non sono in centro o in un mega shoppingland , in quei negozi dove ancora ci tengono al loro buon nome , a far contento il cliente e tenerselo.
Nelle grandi catene la customer satisfaction sembra non sappiano nemmo cos'è e nei negozi del centro le commesse sembrano infastidite solo perchè entri, evidentemente non lavorano a provvigione.
buona notte
giovedì 20 maggio 2010
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perche' se lavorassero a provvigione sapremmo cosa dirgli : "bello sbaglio! enorme!".
RispondiEliminafirmato Pretty woman
E' vero. In Italia non c'è lo stesso tipo rapporto con il cliente che c'è in altri paesi.
RispondiEliminaSpezzo una lancia a favore delle commesse. Sono giovani e probabilmente pagate male e perciò non ritengono di dovere essere anche educate. Se non lo sono fuori dall'ambiente di lavoro difficilmente lo saranno lì. Mom